Jordan Matter ha creato una serie di fotografie davvero particolari ed interessanti che ritrae dei talentuosissimi ballerini nella "quotidianeità". Alcuni scatti sembrano davvero fisicamente impossibili!!
Noi ne abbiamo selezionate alcune che ci sembrano da non perdere per voi!
Modalità di Scatto
Per comprendere appieno il funzionamento di una reflex, o di una fotocamera che ci permetta di scattare senza l'ausilio dei vari automatismi, abbiamo considerato, fino ad ora, una sola modalità di scatto: la manuale (M).
Avrete però sicuramente notato che, la ghiera presente sulla vostra macchina fotografica, permette di scegliere diverse opzioni, la maggior parte delle quali potremmo considerare "universali"; oggi, faremo una panoramica su alcune di queste modalità di scatto, andando a capire quando utilizzarle.
Iniziamo concentrandoci sulle modalità automatiche.
Queste impostazioni, presenti in praticamente tutti i modelli di fotocamere (dalle compatte alle reflex) ci permettono di scattare senza grosse preoccupazioni, scegliendo esclusivamente la tipologia di scena o di foto, che vogliamo ottenere, non mettendo mano a Tempi, Diaframmi ed Iso.
Avrete però sicuramente notato che, la ghiera presente sulla vostra macchina fotografica, permette di scegliere diverse opzioni, la maggior parte delle quali potremmo considerare "universali"; oggi, faremo una panoramica su alcune di queste modalità di scatto, andando a capire quando utilizzarle.
Iniziamo concentrandoci sulle modalità automatiche.
Queste impostazioni, presenti in praticamente tutti i modelli di fotocamere (dalle compatte alle reflex) ci permettono di scattare senza grosse preoccupazioni, scegliendo esclusivamente la tipologia di scena o di foto, che vogliamo ottenere, non mettendo mano a Tempi, Diaframmi ed Iso.
Alcune App per sentirsi Fotografi anche con uno smartphone (sezione Android)
Volete scatenare la vostra fantasia fotografica anche con uno Smartphone Android tra le mani??
Dopo la sezione Apple store,oggi post faremo una veloce panoramica su alcune della app migliori, o più promettenti, che possono essere scaricate da Play Store. Segnalateci le vostre preferite (magari gratuite!)
Dopo la sezione Apple store,oggi post faremo una veloce panoramica su alcune della app migliori, o più promettenti, che possono essere scaricate da Play Store. Segnalateci le vostre preferite (magari gratuite!)
Alcune App per sentirsi Fotografi anche con uno smartphone (Sezione Apple)
Volete scatenare la vostra fantasia fotografica anche con un iphone tra le mani??
In questo post faremo una veloce panoramica su alcune della app migliori, o più promettenti, che possono essere scaricate da Apple Store. Segnalateci le vostre preferite (magari gratuite! C'è crisi!!!)
In questo post faremo una veloce panoramica su alcune della app migliori, o più promettenti, che possono essere scaricate da Apple Store. Segnalateci le vostre preferite (magari gratuite! C'è crisi!!!)
Inventario Fotografico - Battery Pack

"Perchè spendere soldi per acquistare un oggetto che renderà la mia Reflex più pesante ed ingombrante??"
Potrebbe essere questa la prima domanda che, qualcuno di voi, potrà porre leggendo un post dedicato al battery pack... in effetti il costo di un oggetto simile, ed il peso che andrà ad aggiunge al vostro corredo, potrebbe farsi sentire sulle braccia e sul portafogli, ma a mio avviso vi potrà regalare grosse soddisfazioni a lungo andare!
Inoltre, se avevate pensato di potervi sentire "fotografi" spendendo 50 euro, amici miei, mi dispiace ma dovrete ricredervi.
I materiali dedicati alle Reflex costano, purtroppo... sta sempre e solo a voi capire se vale la pena o meno investire soldi in oggetti come questo; lo scopo di queste schede è solo parlarvene, valutandone pro e contro.
Inventario Fotografico - Treppiedi
A meno che non siate morti da un po' di tempo e non ve ne siate ancora resi conto, il vostro braccio, il vostro corpo e la vostra mano, per quanto statici, subiscono movimenti più o meno lievi durante uno scatto fotografico (avevamo affrontato brevemente questo argomento discutendo riguardo la posizione del fotografo).
La mente umana ha così ideato uno strumento che fosse in grado di immobilizzare la vostra fotocamera: il treppiedi.
La mente umana ha così ideato uno strumento che fosse in grado di immobilizzare la vostra fotocamera: il treppiedi.
Inventario Fotografico - Reflex ed Obiettivi
Per poter fotografare con una reflex serve... una reflex!!! E pure un obiettivo!! Perchè col solo corpo macchina potremmo fare ginnastica e potenziare i nostri bicipiti, o tenere impilati i fogli sulla scrivania, ma non fare foto!
Riguardo il corpo macchina, se date retta ai produttori, dovreste cambiarlo ogni 3 mesi; "il nuovo modello è più performante dei precedenti"... beh in qualche modo devono giustificare la produzione di una nuova fotocamera no?!
Nella realtà dei fatti, le vere differenze tra i vari modelli di reflex non sono nei singoli esemplari, tutti più meno simili a dire il vero, ma nelle fasce di appartenenza: Level-Entry, Amatoriali, Semi-Pro, Professionali ed Ammiraglie.
Questo schema di Wikipedia rende bene l'idea: http://it.wikipedia.org/wiki/Template:Cronologia_Reflex_Canon
Riguardo il corpo macchina, se date retta ai produttori, dovreste cambiarlo ogni 3 mesi; "il nuovo modello è più performante dei precedenti"... beh in qualche modo devono giustificare la produzione di una nuova fotocamera no?!
Nella realtà dei fatti, le vere differenze tra i vari modelli di reflex non sono nei singoli esemplari, tutti più meno simili a dire il vero, ma nelle fasce di appartenenza: Level-Entry, Amatoriali, Semi-Pro, Professionali ed Ammiraglie.
Questo schema di Wikipedia rende bene l'idea: http://it.wikipedia.org/wiki/Template:Cronologia_Reflex_Canon
L' Istogramma nell'esposizione fotografica digitale
Abbiamo affrontato poco tempo fa' il discorso dell' esposizione fotografica.
Oggi andremo a spiegare come poter avere la certezza che la nostra esposizione sia davvero corretta.
Ci sono situazioni in cui, rendersi conto della bontà di una foto, diventa piuttosto complicato; gli schermi lcd delle nostre reflex, hanno infatti una retroilluminazione variabile a seconda delle nostre esigenze e questa caratteristica potrebbe trarre in inganno il nostro occhio. Una retroilluminazione troppo buia, infatti, potrebbe farci valutare una fotografia sottoesposta, portandoci a compensare con tempi più lunghi e viceversa.
Allo stesso modo, scattando in esterno e con tanta luce ambientale, potremmo avere delle difficoltà nel visualizzare correttamente il nostro schermo e nel valutare la nostra esposizione fotografica.
Per ovviare a questi inconvenienti esiste un grafico chiamato istogramma.
Oggi andremo a spiegare come poter avere la certezza che la nostra esposizione sia davvero corretta.
Ci sono situazioni in cui, rendersi conto della bontà di una foto, diventa piuttosto complicato; gli schermi lcd delle nostre reflex, hanno infatti una retroilluminazione variabile a seconda delle nostre esigenze e questa caratteristica potrebbe trarre in inganno il nostro occhio. Una retroilluminazione troppo buia, infatti, potrebbe farci valutare una fotografia sottoesposta, portandoci a compensare con tempi più lunghi e viceversa.
Allo stesso modo, scattando in esterno e con tanta luce ambientale, potremmo avere delle difficoltà nel visualizzare correttamente il nostro schermo e nel valutare la nostra esposizione fotografica.
Per ovviare a questi inconvenienti esiste un grafico chiamato istogramma.
Come si Fotografa... Un fulmine??
Parte con questo post una nuova rubrica: "Come si fotografa...?" ; una guida su come effettuare gli scatti più particolari; iniziamo con il fulmine!!
Il motivo, anzi, i motivi, sono principalmente 2: l'estate sta finendo (come cantavano i Righeira), quindi a breve inizieranno i giochi e poi perchè è un tipo di fotografia dall'impatto emotivo davvero suggestivo.
![]() |
Questo fu uno dei miei primi fulmini... emozionante!! |
Inizierò spiegandovi passo passo, con una filippica lunga e noiosissima, cosa sono questi eventi atmosferici, come e perchè si formano e che tempo farà domani grazie all'ausilio del MeteoSat!
...ma non ci penso proprio!! Se vi interessano queste informazioni andatevele a cercare su Wikipedia!!! Quì noi parliamo di fotografia!!
...ma non ci penso proprio!! Se vi interessano queste informazioni andatevele a cercare su Wikipedia!!! Quì noi parliamo di fotografia!!
Messa a Fuoco
Quante volte avete inveito contro tutto e tutti per una foto non a fuoco? Io almeno 3492!
Oggi parliamo di messa a fuoco! Un utilizzo corretto di questa caratteristica combinata obiettivo/reflex potrà evitarci l'ulcera!
Abbiamo accennato, parlando degli obiettivi, della possibilità di scegliere, tramite un'apposita levetta tra una messa a fuoco manuale ed automatica.
Per quanto concerne la manuale c'è poco da dire; ci vuole un bel po' di esperienza per gestirla e come sempre un vagone di pazienza! La maggior parte delle reflex, poi, non ci sono particolarmente d'aiuto perchè sono fornite di mirini poco luminosi che rendono ancor più ardua la ricerca del fuoco manuale perfetto. In caso di foto statiche possiamo però ovviare a questo problema con un piccolo trucco; montando la fotocamera su un treppiedi ed attivando il live-view della nostra camera, potremo sfruttare lo zoom digitale e focheggiare quindi su un determinato e ben più vistoso particolare del nostro fotogramma. (per utilizzare lo zoom digitale dovrete sfruttare il tasto con icona a forma di lente di ingrandimento posto sul corpo macchina; per quanto ne so io, però, non tutti i modelli prevedono il live-view; prima di impazzire alla ricerca di qualcosa che non esiste, quindi, vi consiglio di consultare il libretto di istruzioni della vostra reflex).
Questa tipologia di messa a fuoco potrebbe essere utile, ad esempio, fotografando un paesaggio; con la luna,invece, potremmo avere già alcune difficoltà in più perchè "ingrandendola" noteremo che quella signora tutta bianca che ci osserva dal cielo, è molto meno statica di quanto sembrerebbe ad occhio nudo!
Passiamo ora al fuoco automatico; la tecnologia odierna ci regala tre impostazioni (in alcuni casi anche di più) che gestiscono in modo più o meno autonomo la messa fuoco della nostra scena.
Oggi parliamo di messa a fuoco! Un utilizzo corretto di questa caratteristica combinata obiettivo/reflex potrà evitarci l'ulcera!
Abbiamo accennato, parlando degli obiettivi, della possibilità di scegliere, tramite un'apposita levetta tra una messa a fuoco manuale ed automatica.
Per quanto concerne la manuale c'è poco da dire; ci vuole un bel po' di esperienza per gestirla e come sempre un vagone di pazienza! La maggior parte delle reflex, poi, non ci sono particolarmente d'aiuto perchè sono fornite di mirini poco luminosi che rendono ancor più ardua la ricerca del fuoco manuale perfetto. In caso di foto statiche possiamo però ovviare a questo problema con un piccolo trucco; montando la fotocamera su un treppiedi ed attivando il live-view della nostra camera, potremo sfruttare lo zoom digitale e focheggiare quindi su un determinato e ben più vistoso particolare del nostro fotogramma. (per utilizzare lo zoom digitale dovrete sfruttare il tasto con icona a forma di lente di ingrandimento posto sul corpo macchina; per quanto ne so io, però, non tutti i modelli prevedono il live-view; prima di impazzire alla ricerca di qualcosa che non esiste, quindi, vi consiglio di consultare il libretto di istruzioni della vostra reflex).
Questa tipologia di messa a fuoco potrebbe essere utile, ad esempio, fotografando un paesaggio; con la luna,invece, potremmo avere già alcune difficoltà in più perchè "ingrandendola" noteremo che quella signora tutta bianca che ci osserva dal cielo, è molto meno statica di quanto sembrerebbe ad occhio nudo!
Passiamo ora al fuoco automatico; la tecnologia odierna ci regala tre impostazioni (in alcuni casi anche di più) che gestiscono in modo più o meno autonomo la messa fuoco della nostra scena.
FotoHistory - Francesca Woodman
ISO
Diversi anni fa', circa una trentina, ricordo che mi capitava di dover andare dal "fotografo" sotto casa (il negozio che si occupava di sviluppo, stampa e vendita di pellicole) per comprare il classico rullino da 35mm da utilizzare alla gita scolastica del giorno dopo. Una volta entrato nel negozio chiedevo il mio bel rullino ed il tizio mi rispondeva sempre con la solita domanda: "quante ASA?". Io, che non avevo la più pallida idea di cosa fossero queste maledette ASA, ma che di certo non volevo fare la figura del "pollo" cincischiavo per poi chiedere "Da quanto le ha??"; "100, 200 e 400!" mi rispondeva il tizio. Allora io pensavo... "400 è il quadruplo di 100!! Sarà sicuramente una pellicola migliore no?!?! Quella da 100 sarà per i dilettanti" (come se io, a 8 anni, fossi un professionista!!!) ...e così me ne andavo con una pellicola da 400 ASA senza avere idea di che cosa fosse!
Scoprii diversi anni dopo cosa diavolo fossero quelle ASA... ed oggi ne parliamo in questo breve ma importante post.
Le ASA erano, anzi sono ancora oggi, le corrispondenti odierne delle ISO sulle fotocamere digitali.
Per ISO si intende semplicemente la sensibilità alla luce che date al sensore fotografico. (Le ASA, invece, è la sensibilità della pellicola alla luce)
Come funzionano gli ISO??
Scoprii diversi anni dopo cosa diavolo fossero quelle ASA... ed oggi ne parliamo in questo breve ma importante post.
Le ASA erano, anzi sono ancora oggi, le corrispondenti odierne delle ISO sulle fotocamere digitali.
Per ISO si intende semplicemente la sensibilità alla luce che date al sensore fotografico. (Le ASA, invece, è la sensibilità della pellicola alla luce)
Come funzionano gli ISO??
Diaframma e Profondità di Campo
Abbiamo accennato, solo a grandissime linee, cosa è il diaframma nella guida precedente; andiamo a vedere a cosa serve, come si usa e dove si trova.
Il diaframma è posizionato nel barilotto della lente, è un'apertura di forma circolare che controlla la quantità di luce da far arrivare al sensore e viene identificato dalla lettera "f". Il valore di diaframma è il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro del foro attraverso cui passa la luce.
Il diaframma è posizionato nel barilotto della lente, è un'apertura di forma circolare che controlla la quantità di luce da far arrivare al sensore e viene identificato dalla lettera "f". Il valore di diaframma è il rapporto tra la lunghezza focale e il diametro del foro attraverso cui passa la luce.
Faticherete un po' all'inizio ad utilizzarlo perchè il numero di f è inversamente proporzionale alla quantità di luce che lascerà passare; ciò vuol dire che a f/1,8 l'apertura del diaframma sarà maggiore rispetto ad un f/5,6 e di conseguenza a "valore minore verrà fatta passare più luce".
Faciliiando: una lente "luminosa" avrà una f/2,8; una "buia" avrà una f/4,0.
La sequenza di apertura di un diaframma è standard per tutti gli obiettivi di qualsiasi marca e si ottiene moltiplicando i singoli valori per la radice quadrata di 2:
f/1 f/1,4 f/2 f/2,8 f/4 f/5,6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/32 f/45 f/64
FotoHistory - Helmut Newton
"Se c'è qualcosa che odio è sicuramente il buon gusto: per me è una parolaccia"
Appassionato di fotografia fin da piccino e figlio di due ebrei, Helmut è costretto a lasciare la Germania ed a rifuggiarsi a Singapore.
Combatte nella seconda guerra con le truppe australiane , e si ritrova successivamente innamorato di Alice Springs, giovane fotografa australiana che dedica il suo pseudomino alla propria città; June Browne (suo vero nome) fa più volte da modella all'uomo che ha cambiato il concetto di fotografia di moda.
Misurazione dell' Esposizione
In un post di qualche tempo fa' abbiamo affrontato il discorso dell' esposizione fotografica accennando al mezzo che ci permette di ottenere foto correttamente esposte: l'esposimetro.
- Misurazione matrix (o valutativa)
- Misurazione media pesata al centro (o ponderata al centro)
L'esposimetro "legge" le informazioni luminose della nostra scena e ci segnala come comportarci.
Nelle reflex digitali odierne troviamo, in linea di massima, tre impostazione di esposimetro selezionabili solitamente dal menù rapido visibile sullo schermo lcd:
- Misurazione media pesata al centro (o ponderata al centro)
- Misurazione parziale
- Misurazione spot
- Misurazione spot
Bilanciamento del Bianco e file Raw
Avete scattato la foto più bella del mondo ma vi siete resi conto che i colori sono talmente falsati che potrebbe sembrare abbiate intinto la reflex nel cappuccino???? Non c'è bisogno di sbattere al muro la vostra amata fotocamera addossandole la colpa; lei si limita a fare ciò che voi gli ordinate. Vediamo come evitare che un muro bianco risulti giallo o azzurro....
Un concetto spesso ignorato da chi inizia a fotografare con una reflex è il bilanciamento del bianco (wb).
Un concetto spesso ignorato da chi inizia a fotografare con una reflex è il bilanciamento del bianco (wb).
Tempi di scatto ed Esposizione
Arriviamo finalmente oggi a chiudere qualche discorso lasciato per forza di cose aperto negli ultimi post.
Iniziamo ricordandoci qual'è la cosa essenziale in fotografia: la luce! Non dimenticatelo mai!
Abbiamo scoperto che due valori, diaframma ed iso, intervengono attivamente, seppure in modalità diversa, proprio sulla capacità di riuscire a "portare" luce al sensore fotografico della nostra fotocamera.
Il terzo valore, quello che chiude il nostro "triangolo fotografico" è il tempo di esposizione.
Comprendere cosa è il tempo di scatto è semplicissimo: nel momento in cui si preme il tasto di scatto, l'otturatore della nostra refelx si apre e la luce impressiona il sensore. Maggiore è il tempo di scatto, maggiore sarà la quantità di luce che giunge al sensore; minore è il tempo, minore sarà la quantità di luce che giunge al sensore.
Iniziamo ricordandoci qual'è la cosa essenziale in fotografia: la luce! Non dimenticatelo mai!
Abbiamo scoperto che due valori, diaframma ed iso, intervengono attivamente, seppure in modalità diversa, proprio sulla capacità di riuscire a "portare" luce al sensore fotografico della nostra fotocamera.
Il terzo valore, quello che chiude il nostro "triangolo fotografico" è il tempo di esposizione.
Comprendere cosa è il tempo di scatto è semplicissimo: nel momento in cui si preme il tasto di scatto, l'otturatore della nostra refelx si apre e la luce impressiona il sensore. Maggiore è il tempo di scatto, maggiore sarà la quantità di luce che giunge al sensore; minore è il tempo, minore sarà la quantità di luce che giunge al sensore.
Perchè tutti, o quasi, odiano il 18-55mm??
Questo post vuole essere tutto, tranne che impegnativo.. quindi non prendetelo troppo sul serio!
Ho deciso di spendere due parole per il tanto vituperato obiettivo 18-55 mm; per intenderci quello che nel 90% dei casi troviamo abbinato ai corpi macchina, specialmente entry-level, nei negozi e nella grande distribuzione.
Facendo un giro nel web si trovano molti foto/amatori che chiedono informazioni su questa lente; alcuni domandano ai più esperti se sia o meno il caso di buttarlo seduta stante... ma perchè ce l'avete con il povero 18-55?? Che vi ha fatto di male??? Vi accanite così su di lui solo perchè è piccolo e nero????
Ho deciso di spendere due parole per il tanto vituperato obiettivo 18-55 mm; per intenderci quello che nel 90% dei casi troviamo abbinato ai corpi macchina, specialmente entry-level, nei negozi e nella grande distribuzione.
Facendo un giro nel web si trovano molti foto/amatori che chiedono informazioni su questa lente; alcuni domandano ai più esperti se sia o meno il caso di buttarlo seduta stante... ma perchè ce l'avete con il povero 18-55?? Che vi ha fatto di male??? Vi accanite così su di lui solo perchè è piccolo e nero????
FotoHistory - Mario Giacomelli
"Ho cominciato a vedere le macchie sul muro, i fili di ferro. Sono meravigliosi. Tutto è bello".
Autorevolissimo nome della nostra Italia di cui andare enormemente fieri, Mario Giacomelli nativo di Senigallia entra nel mondo internazionale della fotografia praticandola “nei ritagli di tempo”.Proprio cosi! Il nostro artista marchigiano infatti svolge per tutta la vita il suo amato lavoro da tipografo nella “Tipografia Marchigiana” sita nella piazza centrale di Senigallia e le sue fotografie girano i musei più importanti del il mondo: da Parigi a New York, da Londra ad Amsterdam ,da Mosca a Tolosa e tantissime altre. A Roma purtroppo la mostra giunge postuma.
“Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio”.
Le sue opere si dividono in serie perché come lui stesso dice :" Per me non è importante la foto singola ma la serie, il racconto...Quasi sempre mi capita di vedere le foto prima di farle". Ogni raccolta è un messaggio diretto ed ermetico che grida a gran voce delle storie, delle emozioni e dei sentimenti.
PRIME OPERE
Già 28enne acquista la sua prima macchina fotografica per 800 lire , una Comet Bencini che lo accompagnerà per tutta la vita tenuta insieme da pezzi di scotch , e scatta in spiaggia la sua prima fotografia ,“L’approdo”, immortalando il movimento delle onde del mare . In questa prima fase troviamo le prime opere che si concentrano su nudi e nature morte.
VERRA’ LA MORTE ED AVRA’ I TUOI OCCHI
Troviamo una serie di immagini scattate nella clinica in cui lavorava sua madre. Lo stesso artista afferma che le fotografie che gli hanno provocato le emozioni più forti sono quelle che ha scattato nell’ ospizio presso il quale lavorava sua madre frequentato per tre anni (non consecutivi) con lo scopo di capire, sentire, osservare …fino a diventare uno di loro per poi poter “raccontare”. Lo stesso Mario afferma che gli ospiti del posto smisero di notare la macchinetta, smisero di sentirla addosso.
“… le cose più importanti sono quelle che non sono riuscito a fotografare, quelle che però mi hanno dato di più. Per esempio c'è l'orario di ingresso, ed in tre anni una vecchietta quando entravano i parenti aspettava il figlio, e guardava ognuno che entrava per vedere se era lui e giustificava sempre il figlio dicendo: poverino, magari chissà quanto ha da lavorare; però in tre anni nessuno è mai andato a farle visita, e questo non potevo fotografarlo”.
SCANNO
Paese che aveva affascinato già H.C.Bresson sottolinea i tratti distintivi dell’arte di Giacomelli come i i neri in evidenza e gli sfondi chiarissimi con qualche grigio ad equilibrare l’immagine. Famosissima e scelta dal direttore del dipartimento fotografia del Moma di New York come una delle 100 fotografie più significative del secolo troviamo una fotografia che ritrae delle donne scure mosse che sembrano ruotare su se stesse ed un bambino fermo ed a fuoco che sembra venire verso l’osservatore.
“Ho cercato di fermare alcune di quelle immagini, per dare anche agli altri l'emozione che ho provato di fronte a un mondo ancora intatto e spontaneo. Ho fatto tutte queste foto con una velocità bassa, perché le immagini venissero un po' mosse, per rendere magico questo mondo”.
Troviamo poi una serie di lavori itineranti per il paese e fuori da esso quali “ Loudres – Zingari – Puglia – Loreto – La buona terra ” ; “Mattatoio” esperienza da cui fugge per il dolore che vede e sente ; e poi alcune raccolte incentrate su paesaggi e natura e altre molto introspettive “Presa di coscienza sulla natura – il teatro della neve – Il mare dei miei ricordi – Questo ricordo lo vorrei raccontare – Ninna nanna”.
Da sempre appassionato di poesia Mario Giacomelli lavora su ispirazione di numerosi testi importanti :” A Silvia e L’Infinito del celebre Leopardi – Caroline Branson ispirato da Spoon Rivers di Lee Masters – Felicità raggiunta, si cammina di E.Montale - Passato di V.Cardarelli - Io sono nessuno di E.Dickinson – Bando di S.Corazzini “.
IO NON HO MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VOLTO
Da questa raccolta derivano le immagini più famose e distintive dell’artista. Titolo ispirato ad una poesia di padre David Maria Turoldo affettuosamente chiamata “la serie dei pretini”. Le immagini raccontano i momenti di ricreazione del Seminario Vescovile di Senigallia nel modo più semplice e spontaneo che possa esserci. Tonache nerissime su sfondi bianchissimi vanno così a creare un effetto davvero inconfondibile. Ancora più bianchi sono gli sfondi famosi innevati inaspettatamente e i pretini che si divertono come bambini giocando a palle di neve. Momenti quasi sempre in movimento accentuato da tempi di scatto che lo sottolineano. Purtroppo dopo aver a lungo condiviso le giornate dei seminaristi per capire al meglio cosa fosse giusto immortalare, qualcosa è andato storto…
"Per un concorso fotografico sui sigari ho mandato una serie sui preti che fumano in un terrazzo all'aperto pieno di fumo, ed erano sigari che ai preti avevo dato io. Il Rettore mi trovò e mi mandò via. Ho vinto un concorso importante ma nel seminario non sono più entrato".
Curiosità: la tipografia marchigiana ha chiuso le sue serrande nel dicembre del 1999.
“A volte ho addirittura usato un negativo scaduto, uno strumento già morto ottenendo un effetto di neri che diventano tutt'uno con le zone intorno.
Il grande amore per la poesia si nota anche dai titoli ricercati ed ermetici delle sue serie fotografiche. Soprannominato IL POETA DELLE IMMAGINI è un uomo davvero umile e modesto tanto da dire a chi lo chiama MAESTRO :
” Io sono come te, ogni volta che prendo la macchina fotografica è come se fosse la prima volta”
Sito ufficiale : http://www.mariogiacomelli.it/index.html
Buona luce a tutti!

“Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio”.
Le sue opere si dividono in serie perché come lui stesso dice :" Per me non è importante la foto singola ma la serie, il racconto...Quasi sempre mi capita di vedere le foto prima di farle". Ogni raccolta è un messaggio diretto ed ermetico che grida a gran voce delle storie, delle emozioni e dei sentimenti.
PRIME OPERE
Già 28enne acquista la sua prima macchina fotografica per 800 lire , una Comet Bencini che lo accompagnerà per tutta la vita tenuta insieme da pezzi di scotch , e scatta in spiaggia la sua prima fotografia ,“L’approdo”, immortalando il movimento delle onde del mare . In questa prima fase troviamo le prime opere che si concentrano su nudi e nature morte.
VERRA’ LA MORTE ED AVRA’ I TUOI OCCHI
Troviamo una serie di immagini scattate nella clinica in cui lavorava sua madre. Lo stesso artista afferma che le fotografie che gli hanno provocato le emozioni più forti sono quelle che ha scattato nell’ ospizio presso il quale lavorava sua madre frequentato per tre anni (non consecutivi) con lo scopo di capire, sentire, osservare …fino a diventare uno di loro per poi poter “raccontare”. Lo stesso Mario afferma che gli ospiti del posto smisero di notare la macchinetta, smisero di sentirla addosso.
“… le cose più importanti sono quelle che non sono riuscito a fotografare, quelle che però mi hanno dato di più. Per esempio c'è l'orario di ingresso, ed in tre anni una vecchietta quando entravano i parenti aspettava il figlio, e guardava ognuno che entrava per vedere se era lui e giustificava sempre il figlio dicendo: poverino, magari chissà quanto ha da lavorare; però in tre anni nessuno è mai andato a farle visita, e questo non potevo fotografarlo”.
SCANNO
Paese che aveva affascinato già H.C.Bresson sottolinea i tratti distintivi dell’arte di Giacomelli come i i neri in evidenza e gli sfondi chiarissimi con qualche grigio ad equilibrare l’immagine. Famosissima e scelta dal direttore del dipartimento fotografia del Moma di New York come una delle 100 fotografie più significative del secolo troviamo una fotografia che ritrae delle donne scure mosse che sembrano ruotare su se stesse ed un bambino fermo ed a fuoco che sembra venire verso l’osservatore.
“Ho cercato di fermare alcune di quelle immagini, per dare anche agli altri l'emozione che ho provato di fronte a un mondo ancora intatto e spontaneo. Ho fatto tutte queste foto con una velocità bassa, perché le immagini venissero un po' mosse, per rendere magico questo mondo”.
Troviamo poi una serie di lavori itineranti per il paese e fuori da esso quali “ Loudres – Zingari – Puglia – Loreto – La buona terra ” ; “Mattatoio” esperienza da cui fugge per il dolore che vede e sente ; e poi alcune raccolte incentrate su paesaggi e natura e altre molto introspettive “Presa di coscienza sulla natura – il teatro della neve – Il mare dei miei ricordi – Questo ricordo lo vorrei raccontare – Ninna nanna”.
Da sempre appassionato di poesia Mario Giacomelli lavora su ispirazione di numerosi testi importanti :” A Silvia e L’Infinito del celebre Leopardi – Caroline Branson ispirato da Spoon Rivers di Lee Masters – Felicità raggiunta, si cammina di E.Montale - Passato di V.Cardarelli - Io sono nessuno di E.Dickinson – Bando di S.Corazzini “.
IO NON HO MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VOLTO
Da questa raccolta derivano le immagini più famose e distintive dell’artista. Titolo ispirato ad una poesia di padre David Maria Turoldo affettuosamente chiamata “la serie dei pretini”. Le immagini raccontano i momenti di ricreazione del Seminario Vescovile di Senigallia nel modo più semplice e spontaneo che possa esserci. Tonache nerissime su sfondi bianchissimi vanno così a creare un effetto davvero inconfondibile. Ancora più bianchi sono gli sfondi famosi innevati inaspettatamente e i pretini che si divertono come bambini giocando a palle di neve. Momenti quasi sempre in movimento accentuato da tempi di scatto che lo sottolineano. Purtroppo dopo aver a lungo condiviso le giornate dei seminaristi per capire al meglio cosa fosse giusto immortalare, qualcosa è andato storto…
"Per un concorso fotografico sui sigari ho mandato una serie sui preti che fumano in un terrazzo all'aperto pieno di fumo, ed erano sigari che ai preti avevo dato io. Il Rettore mi trovò e mi mandò via. Ho vinto un concorso importante ma nel seminario non sono più entrato".
Curiosità: la tipografia marchigiana ha chiuso le sue serrande nel dicembre del 1999.
“A volte ho addirittura usato un negativo scaduto, uno strumento già morto ottenendo un effetto di neri che diventano tutt'uno con le zone intorno.
Il grande amore per la poesia si nota anche dai titoli ricercati ed ermetici delle sue serie fotografiche. Soprannominato IL POETA DELLE IMMAGINI è un uomo davvero umile e modesto tanto da dire a chi lo chiama MAESTRO :
” Io sono come te, ogni volta che prendo la macchina fotografica è come se fosse la prima volta”
Sito ufficiale : http://www.mariogiacomelli.it/index.html
Buona luce a tutti!
Iscriviti a:
Post (Atom)