Inventario Fotografico - Treppiedi

A meno che non siate morti da un po' di tempo e non ve ne siate ancora resi conto, il vostro braccio, il vostro corpo e la vostra mano, per quanto statici, subiscono movimenti più o meno lievi durante uno scatto fotografico (avevamo affrontato brevemente questo argomento discutendo riguardo la posizione del fotografo).

La mente umana ha così ideato uno strumento che fosse in grado di immobilizzare la vostra fotocamera: il treppiedi.



Vi sarà sicuramente capitato di osservare un fotografo intento ad allungare, accorciare, studiare e valutare la lunghezza di un "cavalletto" e magari vi sarete chiesti, prima di iniziare il vostro percorso fotografico, perchè tanta fatica e tanti minuti persi per utilizzare un arnese che, come se non bastasse, pesa, ingombra e richiede ulteriore tempo per essere montato e posizionato.
Le risposta è semplice: il treppiedi permette di evitare il micromosso, di scattare a diaframmi più chiusi, di avere diverse foto della stessa, identica, scena, di fotografare di notte e roteandolo in aria a mo' di clava, volendo, di difenderci dai birbaccioni che vogliono rubarci il corredo! Vi pare poco??

Ma come scegliere il nostro primo treppiedi?

Oggi in commercio troviamo diverse marche valide che producono questi oggetti; la scelta sarà sicuramente impegnativa, se fatta usando il cervello.
Per prima cosa evita i treppiedi delle bancarelle dei cinesi! Il simpatico venditore dagli occhi a mandorla vi garantirà prestazioni fantastiche al prezzo di 10 euro, promettendovi "lesistenza a glande peso!" Scordatevelo!! Quei treppiedi sono decenti per le piccole fotocamere e videocamere; se volete mettere su un set vietato ai minori di 18 anni con il tipo, o la tipa, del terzo piano, potranno bastarvi, ma se avete in mente di montarci sopra una reflex con una lente evitateli come la peste!
Il materiale di cui sono composti è principalmente plastica; i blocchi delle gambe si aprono a martellate e la testa risulta ferma come una pallina da ping pong in una nave che attraversa una burrasca.
Ricordatevi sempre che il materiale che utilizzate per sostenere la vostra fotocamera non deve solo permettervi buone foto, ma deve, ancor prima, salvaguardare il vostro corredo!
Un buon treppiedi non è solamente quello che vi permette di scattare un panorama notturno senza micromosso; è quello che, a reflex inclinata, resta stabile; o che dopo un paio di folate di vento è ancora dove l'abbiamo posizionato e non dentro la marana, 38 metri più lontano!

Detto questo vediamo allora come divincolarci nella nostra scelta; queste sono le caratteristiche su cui dovremo soffermarci maggiormente:

- Basilare sarà farvi un'idea del peso del vostro corredo perchè ogni modello di treppiedi ha una "portata massima" di peso che garantisce la stabilità richiesta. Acquistare un treppiedi che "regge" fino a 2 chili dovendoci montare una 5D con battery pack ed un 100-400mm (siamo sull'ordine dei 2 chili e mezzo circa) non sarà una mossa particolarmente astuta.
Vi basterà invece, qualora il vostro binomio reflex/copro macchina non superi tale peso.
- Cercate un modello che abbia un'estensione pari alla vostra altezza in modo da non dovervi spezzare la schiena per guardare nel mirino! Vi assicuro che avrete tante occasioni per assumere posizioni bizzarre scattando a mano; almeno nel momento in cui montata il vostro treppiedi, ricordatevi di far parte dei bipedi! La vostra muscolatura, a fine giornata, ve ne sarà grata. Tenete però anche in considerazione che, maggiore è il numero delle sezioni delle gambe (le singole parti allungabili) minore sarà la stabilità ed il risparmio di tempo nell'apertura del cavalletto.
- La testa (qualora decideste di "comporvelo") è altrettanto importante; quella "a sfera" è forse la migliore per semplicità e velocità di utilizzo; ha un unico blocco che, disattivato, permette la rotazione della fotocamera in ogni direzione.

Queste caratteristiche, un po' come per le lenti, possono poi variare a seconda dell'utilizzo per cui verrà acquistato il treppiedi; se la vostra passione è il macro o le inquadrature dal basso, dovrete porre attenzione all'altezza minima da terra; se siete dei temerari che adorano sfidare la natura zaino fotografico in spalla, dovrete necessariamente optare per qualcosa di più leggero e meno ingombrante; viceversa, se siete comodini e vi spostate solo in macchina potrete permettervi qualcosa di più pesante.

Riguardo le marche troviamo un panorama davvero ampio: Manfrotto, Benro, Hama, Cullman e tanti, tanti altri, così come per i materiali: alluminio, magnesio ed il più leggero, e costoso, carbonio.

Ultima brevissima parentesi la dedichiamo al monopiede; di fatto potremmo considerarlo come un treppiedi con una sola ed unica gamba centrale; ha più o meno le stesse caratteristiche del cugino a tre gambe a ma viene utilizzato principalmente per tipologie di foto diverse come per esempio la caccia fotografica e la fotografia sportiva; a mio avviso è da ritenersi più come un appoggio che come un vero e proprio "cavalletto"; l'utilizzo con tempi lunghi diventa impossibile, ma è un ottimo compromesso, per dimensioni e peso, quando si ha a che fare con scene ben illuminate e tempi brevi. Io lo considero una via di mezzo tra la mano libera ed il treppiedi canonico.

Chiudo questa guida dell'inventario fotografico ripetendomi: non considerate il treppiedi "solo" come lo strumento per evitare il micromosso o fotografare con lunghe esposizioni; ricordatevi sempre che questo oggetto dovrà salvaguardare l'integrità del vostro materiale!

Buona luce a tutti!

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