Oggi "apriremo fisicamente" una reflex!! Paura??? State tranquilli non c'è niente per cui spaventarsi; vivisezioneremo una classica reflex digitale (categoria denominata "D-SLR" nel quale la D sta proprio per "digital") corrispondente evoluta della analogica "SLR".
Prendiamo in considerazione solo le componenti che interessano il nostro discorso; questa è una reflex "ai raggi x":
1 Obiettivo
2 Specchietto "chiuso"
3 Otturatore
4 Sensore/Pellicola
5 Specchietto "aperto"
6 Lastra di messa a fuoco
7 Pentaprisma
8 Mirino ottico
La linea tratteggiata che entra nell'obiettivo è la luce.
Apro una brevissima parentesi che credo però essenziale per comprendere al meglio il funzionamento di una qualsiasi macchina fotografica.
Il termine "fotografia" deriva dal greco "foto" e "grafia": letteralmente "scrittura con la luce".
Senza entrare in tecnicismi fisici che richiederebbero un discorso a se stante, ciò che ci dà modo di ottenere una fotografia è appunto, la luce. Questa, colpendo un oggetto, "rimbalza" in tutte le direzioni, permettendo al sensore (o alla pellicola) di ricevere l'immagine stessa e di catturarla (la cattura stessa avviene per effetti "chimici" su pellicola ed "elettronici" su sensore).*
Appurato quindi che la luce è l'ingrediente principale per la nostra "ricetta", vediamo qual'è il percorso che compie in una D-SLR.
Dall'immagine in alto osserviamo che la luce entra attraverso l'obiettivo (1) dirigendosi verso il corpo macchina; giunta allo specchietto (2) viene riflessa verso l'alto, attraversa la lastra di messa a fuoco (6) che è il mezzo con cui, nel momento in cui premiamo a metà il tasto di scatto, ci viene evidenziato con il pallino o quadratino rosso, dove il fuoco è posizionato, ed arriva poi su un pentaprisma (7). Il pentaprisma è un sistema ottico che inverte la destra e la sinistra dell'immagine riflessa dallo specchio; in parole povere, e per semplificare, "mette apposto" la visualizzazione dell'immagine invertita precedentemente dallo specchio. Una volta attraversato il pentaprisma, la luce arriva nel mirino, portando con se l'immagine che si trova davanti al nostro obiettivo.
Questo è il tragitto della luce in una D-SLR nel momento in cui componiamo la nostra immagine.
Premendo completamente il tasto di scatto, lo specchietto di alza verso l'alto (5) e l'otturatore di apre. L'otturatore è un dispositivo meccanico formato da due tendine; le tendine si aprono e lasciano passare la luce che va ad imprimere il sensore (o la pellicola) della nostra reflex.
Potete verificare il tutto semplicemente provando; nel preciso istante in cui avviene lo scatto il mirino diventerà buio; alzandosi lo specchio, infatti, verrà "interrotto" l'iniziale percorso che la luce compie per giungere al mirino stesso.
Questo è il funzionamento di una reflex. Qualcuno potrebbe sentenziare che questa guida non sia abbastanza approfondita; in tal caso non potrei controbattere perchè alcuni argomenti sono stati trattati in modo piuttosto semplicistici ma ho creduto più utile privilegiare la chiarezze e far comprendere concetti che spesso vengono ignorati piuttosto che scendere in dettagli che potrebbero, alla lunga, annoiare o creare qualche dubbio.
Chiunque volesse implementare questa guida è ben accetto. Se non ci si aiuta tra di noi.....
L'angolo degli esperimenti: prendete una scatola di scarpe e verniciatene completamente di nero l'interno. Ritagliate un rettangolo dal lato più piccolo della scatola lasciando una piccolissima cornice attorno ed attaccateci della carta velina bianca. Dal lato opposto, nel centro, praticate un piccolissimo foro. Ora chiudete con del nastro isolante nero scatola e coperchio io modo che non filtri luce da nessun parte se non dal foro precedentemente applicato. Avete appena creato una camera oscura con foro stenopeico. Ora dirigete il foto verso un ambiente ben illuminato e guardate sulla velina cosa succede.....
Buona luce a tutti!
*Durante tutte queste guide comprenderemo quanto la luce sia fondamentale per ottenere un risultato. In assenza completa di luce (e non mi riferisco ad una stanza con le serrande abbassate, in cui riuscirebbe a filtrare, ma ad una completa e totale mancanza) provando a scattare una foto non otterremmo che uno schermo nero.
1 Obiettivo
2 Specchietto "chiuso"
3 Otturatore
4 Sensore/Pellicola
5 Specchietto "aperto"
6 Lastra di messa a fuoco
7 Pentaprisma
8 Mirino ottico
La linea tratteggiata che entra nell'obiettivo è la luce.
Apro una brevissima parentesi che credo però essenziale per comprendere al meglio il funzionamento di una qualsiasi macchina fotografica.
Il termine "fotografia" deriva dal greco "foto" e "grafia": letteralmente "scrittura con la luce".
Senza entrare in tecnicismi fisici che richiederebbero un discorso a se stante, ciò che ci dà modo di ottenere una fotografia è appunto, la luce. Questa, colpendo un oggetto, "rimbalza" in tutte le direzioni, permettendo al sensore (o alla pellicola) di ricevere l'immagine stessa e di catturarla (la cattura stessa avviene per effetti "chimici" su pellicola ed "elettronici" su sensore).*
Appurato quindi che la luce è l'ingrediente principale per la nostra "ricetta", vediamo qual'è il percorso che compie in una D-SLR.
Dall'immagine in alto osserviamo che la luce entra attraverso l'obiettivo (1) dirigendosi verso il corpo macchina; giunta allo specchietto (2) viene riflessa verso l'alto, attraversa la lastra di messa a fuoco (6) che è il mezzo con cui, nel momento in cui premiamo a metà il tasto di scatto, ci viene evidenziato con il pallino o quadratino rosso, dove il fuoco è posizionato, ed arriva poi su un pentaprisma (7). Il pentaprisma è un sistema ottico che inverte la destra e la sinistra dell'immagine riflessa dallo specchio; in parole povere, e per semplificare, "mette apposto" la visualizzazione dell'immagine invertita precedentemente dallo specchio. Una volta attraversato il pentaprisma, la luce arriva nel mirino, portando con se l'immagine che si trova davanti al nostro obiettivo.
Questo è il tragitto della luce in una D-SLR nel momento in cui componiamo la nostra immagine.
Premendo completamente il tasto di scatto, lo specchietto di alza verso l'alto (5) e l'otturatore di apre. L'otturatore è un dispositivo meccanico formato da due tendine; le tendine si aprono e lasciano passare la luce che va ad imprimere il sensore (o la pellicola) della nostra reflex.
Potete verificare il tutto semplicemente provando; nel preciso istante in cui avviene lo scatto il mirino diventerà buio; alzandosi lo specchio, infatti, verrà "interrotto" l'iniziale percorso che la luce compie per giungere al mirino stesso.
Questo è il funzionamento di una reflex. Qualcuno potrebbe sentenziare che questa guida non sia abbastanza approfondita; in tal caso non potrei controbattere perchè alcuni argomenti sono stati trattati in modo piuttosto semplicistici ma ho creduto più utile privilegiare la chiarezze e far comprendere concetti che spesso vengono ignorati piuttosto che scendere in dettagli che potrebbero, alla lunga, annoiare o creare qualche dubbio.
Chiunque volesse implementare questa guida è ben accetto. Se non ci si aiuta tra di noi.....
L'angolo degli esperimenti: prendete una scatola di scarpe e verniciatene completamente di nero l'interno. Ritagliate un rettangolo dal lato più piccolo della scatola lasciando una piccolissima cornice attorno ed attaccateci della carta velina bianca. Dal lato opposto, nel centro, praticate un piccolissimo foro. Ora chiudete con del nastro isolante nero scatola e coperchio io modo che non filtri luce da nessun parte se non dal foro precedentemente applicato. Avete appena creato una camera oscura con foro stenopeico. Ora dirigete il foto verso un ambiente ben illuminato e guardate sulla velina cosa succede.....
Buona luce a tutti!
*Durante tutte queste guide comprenderemo quanto la luce sia fondamentale per ottenere un risultato. In assenza completa di luce (e non mi riferisco ad una stanza con le serrande abbassate, in cui riuscirebbe a filtrare, ma ad una completa e totale mancanza) provando a scattare una foto non otterremmo che uno schermo nero.
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