La fotografia di paesaggio, è infatti una delle tipologie più diffuse, soprattutto per chi, oggi non più adolescente, è cresciuto ammirando e spedendo cartoline dalle fiabesche atmosfere a parenti ed amici.
Ma quali sono i "trucchi" per ottenere un paesaggio che evidenzi i propri punti di forza?
Il tempo: la fotografia paesaggistica richiede una valutazione di ciò che vogliamo evidenziare e di come mettere in atto le nostre intenzioni; scattare a caso non porterà risultati soddisfacenti a meno che non siate lontani parenti di Gastone Paperone.
Cercate, spostandovi, il punto di ripresa migliore per ritrarre la scena. Analizzate attentamente quello che trovate davanti ai vostri occhi concentrandovi sul soggetto principale che dovrà sì risaltare, ma convivere in equilibrio ed armonia col resto del fotogramma. Per ottenere l'equilibrio richiesto cercate di eliminare dal vostro scatto tutti quegli elementi che potrebbero risultare di disturbo o distrazione a chi osserva.
La regola dei terzi: già utilizzata nei ritratti non ci abbandona neanche nella fotografia di paesaggi. Sfruttarla sarà piuttosto intuitivo basandosi principalmente sul dare maggiore spazio a cioè che scegliamo come "soggetto principale".
Uno degli errori più classici in questa tipologia di scatti, è quella di dividere il fotogramma in due parti uguali sfruttando la linea dell'orizzonte come divisorio; ci sono eccezioni che prevedono questo tipo di taglio ma nella maggior parte dei casi non è la scelta migliore.
Facciamo un esempio: ci troviamo davanti ad un tramonto marino: il sole sembra sfiorare l'orizzonte, colorando di un intenso arancione/giallo il cielo.
Sfruttiamo la regola dei terzi e facciamo combaciare l'orizzonte e la linea più bassa del nostro reticolato; in questo modo daremo 2/3 di spazio al cielo ed 1/3 al mare. La scelta di questa divisione è abbastanza evidente: il cielo è il vero protagonista di questo scatto e come tale merita uno spazio maggiore (doppio sfruttando la regola dei terzi) rispetto al mare che risulta invece piuttosto banale e scontato.
Allo stesso modo, potremmo invertire le proporzioni qualora volessimo dare maggiore risalto al mare.
In questa seconda foto, l'orizzonte è posto sulla linea più alta del reticolato; il cielo viene così "declassato ad attore secondario" rispetto alla foto precedente; chi acquisisce maggiore rilievo è il mare con le sue striature di schiuma che si infrangono contro gli scogli. Anche in questo secondo esempio, le proporzioni sono di 2/3 ed 1/3 con la sola differenza di essere state invertite rispetto al precedente.
Le eccezioni alla regola dei terzi riguardano principalmente i soggetti simmetrici; immaginate una casa che si specchia perfettamente in un lago; in un caso del genere, seguire le indicazioni precedenti vorrebbe dire penalizzare il soggetto stesso. Meglio allora dividere a metà il fotogramma lasciando nella parte superiore la casa ed in quella inferiore il suo riflesso.
La luce: una giornata di sole terso senza neanche l'ombra di una nuvola non è la condizione ideale per scattare foto paesaggistiche; farlo, poi, alle 14, con il sole a piombo sulle nostre teste può essere soltanto deleterio per i nostri scatti (e per i nostri neuroni!!), a differenza di ciò che spesso si crede.
Fotografare all'alba o al tramonto, in una giornata con qualche nuvola a passeggio nel cielo, permette di avere ombre più morbide e piacevoli ed una luce più calda e diffusa. Le nuvole diventano essenziali per regalare contrasto e tridimensionalità che, in un cielo completamente pulito, risulterebbe particolarmente tendente al "biancastro".
Linee, diagonali, curve, texture e ripetizioni: posso essere un ulteriore aiuto per ottenere una composizione d'effetto ma bisogna prima di tutto individuarle e poi sfruttarle nel mondo migliore.
E' importantissimo analizzare con calma (riallacciandoci al discorso fatto poco fa' sul tempo) il nostro soggetto.
Osservate attentamente il panorama che vi si presenta davanti al naso; cercate di intuirne le geometrie. Una volta scoperte queste caratteristiche, sfruttate dove possibile le linee guida definite dall'ambiente o quelle "fisiche", come in questo caso la segnaletica stradale a terra. Lo sguardo dell'osservatore verrà naturalmente ed inconsciamente accompagnato in direzione delle linee stesse.
Le stesse diagonali create dai margini stradali spingono l'occhio verso il proseguo della strada, nel punto più lontano.
Allo stesso modo le classiche curve ad "S" delle strade di montagna risultano ottime per accompagnarci alla scoperta di uno scatto donandogli sinuosità e morbidezza.
Anche le ripetizioni possono diventare buoni elementi per una composizione piacevole; trovarle in natura è davvero difficile, mentre l'architettura (un porticato piuttosto che una ripetizione di finestre su un edificio) o anche oggetti di tutti i giorni ci lasciano solo il peso di dover scegliere il nostro soggetto preferito.
Allo stesso modo anche le texture possono migliorare ed arricchire le nostre composizioni; per facilitarne la comprensione potremmo paragonare questa tipologia di effetto come la "grana" di un oggetto.
La "rugosità" del legno di questa immagine, con l'aggiunta di linee verticali spezzate dal nodo, è un esempio di composizione che sfrutta diverse delle caratteristiche di cui abbiamo parlato.
Anche per quanto riguarda questa guida, sottolineo che gli argomenti trattati sono rivolti all'utilizzo di qualsiasi tipo di fotocamera e non sono regole da cui non poter prescindere, una volta acquisita una discreta tecnica ed esperienza. Altri consigli, concernenti principalmente l'utilizzo di reflex e macchine fotografiche che prevedono l'utilizzo di modalità manuali, verranno affrontati in futuro quando parleremo degli obiettivi.
Buona luce a tutti!
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